Giovanni Carlone, Affreschi della Cappella

Giovanni Carlone, Affreschi

Autore : Giovanni Carlone

Titolo dell'opera: Affreschi della cappella

Data : Circa dal 1613 al 1623

Ubicazione: Chiesa del Gesù e dei Santi Andrea e Ambrogio

Dimensioni : Gli affreschi occupano le volte della navata centrale, del presbiterio, dei transetti, la cupola e i sottarchi dei passaggi tra la navata centrale e le minori.

Tecnica: Affresco

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Descrizione dell'opera

La chiesa, dedicata al nome di Gesù, insiste su un antichissimo sedime, all'interno del brolio, nel quale tra il VI e il VII secolo, furono costruite la chiesa intitolata a Sant' Ambrogio e il palatium, residenza dei vescovi milanesi, che vi si rifugiarono dopo il saccheggio del capoluogo lombardo ad opera di Alboino nel 569.

Secondo il Labò, questa nel 1582 venne assegnata alla Compagnia del Gesù e, grazie alle considerevoli ricchezze di padre Marcello Pallavicino, che decise di finanziare la costruzione nel sito di Sant' Ambrogio, fu disegnato il progetto della nuova chiesa dall' insigne pittore e architetto Giuseppe Valeriano aquilano, sacerdote della Compagnia.

Il Ratti ci descrive la chiesa suddivisa in tre navate, con pianta a croce latina e dotata di sette cupole, una maggiore e sei minori. Al suo interno oggi troviamo un meraviglioso ciclo di affreschi eseguito da Giovanni Carlone; egli nacque a Genova nel 1584 e il padre fu il suo primo maestro, in quanto la bottega dello scultore Taddeo doveva essere una formidabile incubatrice di talenti, di tradizioni figurative e di linguaggi. Subito dopo ci fu l' alunnato presso Pietro Sorri, seguito dalla partenza per la Lombardia. Una volta rientrato a Genova sposò, nel 1609, la figlia di Bernardo Castello, che va annoverato tra i suoi maestri; con il matrimonio, in ogni caso, è da considerare concluso il periodo di formazione del pittore.

Al 1607 risale il primo documento figurativo di Giovanni Carlone; nel 1610 si situano alcune opere della parrocchiale di Albisola Marina e nel 1613 e 1614 opere della parrocchiale di Toirano e di Rovio. Dopo il 1613 Giovanni inizia il ciclo ad affresco della chiesa del Gesù, opera impegnativa, vasta e di rilevanza pubblica che si protrasse almeno fino al 1623.

Una serie di quadri di formato rettangolare si dispone sulle volte delle campate dell'aula della chiesa, del presbiterio e dei transetti con alcuni episodi della vita di Cristo e della Madonna; "L' Assunzione della Vergine" e "Il trionfo del nome di Gesù", sono invece i temi della decorazione della cupola, con le figure di Santi, di Padri della Compagnia e delle Anime del Purgatorio, disposte a fasce concentriche. Nella grande volta della navata centrale, il Carlone dipinse: nella parte Anteriore, "L' Ascensione" e "Il Giudizio Finale"; dopo la cupola, "L'entrata in Gerusalemme" e "L'Adorazione dei Magi". Nel transetto troviamo, a sinistra, "La Crocifissione di Gesù"; mentre a destra, "L'incoronazione di Maria Vergine". Sulla parete interna della facciata, "L'annunciazione", e nei piedritti di tutte le volte un brioso fregio di putti.

Giovanni Carlone dipinse pure i sottarchi dei passaggi tra la navata centrale e le minori, con soggetti che si riferiscono al titolo delle varie cappelle; così a destra, procedendo verso l'altare maggiore, troviamo: "Fatti di San Carlo Borromeo e di Sant' Ambrogio" (Cappella di S. Ambrogio); "Ecce Homo", "La Deposizione", "La Resurrezione" (Cappella del Crocifisso); "L'Annunciazione", "La Visitazione", "Il Sogno di S. Giuseppe" ( Cappella dell' Immacolata); ed a sinistra, "Fatti dei Santi Leviti" (Cappella già di S, Stefano).

Si tende a pensare che Carlone cominciò a dipingere dal presbiterio, passò al transetto e successivamente nella navata; la decorazione della cupola, largamente ripresa nel Settecento, spetta ancora a lui, ma con possibile intervento del fratello. E' quindi probabile che la decorazione delle cappelle di S. Stefano e dell' Immacolata, collocata anteriormente alla decorazione del' aula centrale costituì il saggio che Carlone fornì alla Compagnia del Gesù per ottenere l'incarico dello spazio restante della chiesa.

Bozzo sostiene che l'iconografia seguita tiene conto del particolare impegno missionario dei Gesuiti e del loro ruolo di difensori dell' ortodossia, contro le eresie e la Riforma protestante in particolare. Lo schema grafico delle iconografie chiarisce la non sistematicità topografica delle scene e delle raffigurazioni, ma anche l' intima coerenza di un messaggio che oscilla tra antefatti ed esiti, ma si incentra sui momenti della passione e del sacrificio di Cristo; elemento centrale di tale disegno è la cupola con "Il Trionfo del nome di Gesù".

La scritta "NON NOBIS DOMINE NON NOBIS SED NOMINI TUO AD GLORIAM" riassume il senso concettuale della devozione preminente dei Gesuiti. Nei quattro pennacchi della cupola, il Carlone ha raffigurato Cristo Salvatore in quattro diversi episodi: nella preghiera nell'orto, coronato da spie, flagellato alla colonna, e in Pietà tra le braccia della Madre; è evidente, a questo punto, il ruolo assolutamente centrale che la passione di Cristo ha nel programma iconografico dell' ornamentazione della Chiesa del Gesù.

Giovanni Carlone si dimostra narratore efficace, non grandissimo innovatore, ma di certo affidabile interprete di chiari contenuti dottrinali che animano le sue affollate rappresentazioni.

Egli è quindi stato in grado di tradurre in pittura con chiarezza l' elaborato programma iconografico apprestato "anche visivamente" dai Gesuiti , da correlare alla lettura e alla spiegazione delle Sacre Scritture.

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Fonti

  • F. Alizeri, Guida turistica per la città di Genova. Prima giornata', Genova, 1846, pp. 80-82 "'Terminata la fabbrica nel 1589, si pensò a decorarla di pitture, e n'ebbe incarico Giovanni Carlone, che ne' dipinti della Nunziata avea già fatto luminoso esperimento d'ingegno. Dipinse in quattro spazi il Giudizio finale, l'Ascensione di Cristo al cielo, l'Entrata di Lui in Gerusalemme, e l'Adorazione de' Magi; nella volta delle due grandi cappelle che formano i lati della crociera espresse l'incoronazione di Maria, e la Crocifissione di Gesù. Tutte queste istorie ornò di peducci con angeli e santi, e veggonsi bei fregi al disopra del presbiterio a sovra il cornicione delle maggiori cappelle, e due vaghi scomparti nel fondo al disopra dell'organo col mistero dell'Annunciazione 81. Diede anche nano ag1i affreschi della cupola, ora affatto perduti; ne' quali raffigurò il Paradiso; composizione immaginosa e studiata al pari delle altre, ma più ragguardevole per le superate difficoltà del subbietto e del luogo82. Colle opere di Giovanni non van confusi gli Evangelisti ne' peducci, maestose figure del fratello di lui Giambattista Carlone, e fors'anco lavori della sua prima gioventù."

 

  • Raffaele Soprani, Carlo Giuseppe Ratti, Vite de' pittori, scultori, ed architetti genovesi, Volume 1, Stamperia Cassamara, 1768, Genova; pp. 262-263 "Quelli fu Giovanni, Pittore valente, e ne' lavori a fresco assai segnalato. Se i suoi discendenti hanno il vanto d'essersi nella Professione più di lui inoltrati : egli ha quello d'aver loro e aperta la via , e stampati i primi vestigi. Nacque Giovanni in Genova. Le beililssme pitture fatte nella dianzi mentovata Chiesà de' Signori Lomellini, come quelle, che misuro più in comparii la fecondità dell' ingegno, e la perizia del colorire-, di Giovanni , gli produssero il vantaggio d' essere eletto a dipingere la Chiesa del Gesù : lavoro , che pur eseguì con maniera assai ben ideata, e condotta ; rappresentandovi nella— navata di mezzo 1' Adorazione de' Magi : 1' entrata di Cristo in Gerusalemme : la misteriosa Trasfigurazione sul Taborre: e la tremenda comparsa del finale Giudizio . Nelle volte_. poi delle due laterali cappelle vi dipinse la Crocifissìone di Cristo e l'Incoronazione della Vergine l'opra gli Angelici Cori. Quivi in oltre dipinse la cupola, nella quale descrive il Paradiso (b). Ornò anche il rimanente della Chiesa"

 

  • Raffaele Soprani, Giovanni Niccolò Cavana, La vita de Pittori Scoltori, Et Architetti Genovesi, E de' Forasteri che in Genoua operarono Con alcuni Ritratti degli stessi, 1674, Genova: pg. "quali prerogativc maggiormente comparvero nc' lavori Fatti a freseo in gran copia nella Chicsa del Giesù l'esquisitezza dc'quali gli fufeitó contro l'invidia di molti"

 

  • Carlo Giuseppe Ratti,Instruzione di quanto può vedersi di più bello in Genova in pittura, scultura ed architettura, Arnaldo Forni editore, 1780, ristampa del' edizione di Genova pg. 62 "La Chiesa del Gesù, situata verso un'estremità della già mentovata Piazza Nuova, ed ivi eretta in luogo dell'antica che vi era, dedicata a S. Ambrogio dai Sigg. Giulio, Cesare. Marcello e Niccolò Pallavicini l' anno 1589. " "Quelle della volta di mezzo, che rappresentano l'adorazione de' Magi, l' entrata di Cristo in Gerusalemme, la sua trasfigurazione sul Taborre, e la sua comparsa nel giorno del finale giudizio, sono di Giovanni Carlone Pittor Genovese, di cui sono pure la crocifissione di Cristo, e l' incoronazione della Vergine nelle volte delle due maggiori cappelle."

 

  • Federico Alizeri, Guida illustrativa del cittadino e del forassero per la città di Genova e sue adiacenze, 1875, Genova, pg.20 "Fermate l' occhio alle dette medaglie di Giovanni Carlone, le quali fa nobile e degna di starsene fra le primarie la volta della nave mezzana. Fu gran fortuna che un sol pittore, e di tal virtù, decorasse gli sfondi più principali; sì ne guadagna l'armonia del complesso. Son pur di sua mano i dipinti del presbiterio e delle due grandi cappelle, e l'ampia cupola, benché sformata più volte dall' umidore" "Tutte cose di lunga considerazione pel buon disegno, pel colore pieno e armonioso, nonché per sapienza di grave compositore."

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Bibliografia

  • Massimo Bartoletti, Laura Damiani Cabrini, I Carlone di Rovio, Fidia Edizioni d'Arte, 1997, Lugano

 

  • Mario Labò, Le chiese di Genova illustrate, Il Gesù (SS. Andrea e Ambrogio), Tipografia Arcivescovile, 1932, Genova

 

  • Direttore: Dottor Silvio Ardy, Genova, Rivista municipale, anno XIV 1934 secondo semestre, Genova

 

  • Bozzo Gianni, L' Architettura del Gesù di Genova, in: Bozzo, Gianni (a cura di), "La Chiesa del Gesù e dei Santi Andrea e Ambrogio a Genova", Genova, 2004, pp. 56-105

 

Immagini

Immagine:L' Incoronazione della Vergine.jpg

 

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022